Abbiamo aperto un biblioteca.
Abbiamo creato biblioteca, nel quartiere Scalo di Colleferro. Il significato, e implicazioni, le conseguenze di questo fatto sono molteplici.Intanto ci colleghiamo alle radici della città, in questi due anni di presidio ho sentito tanti dire, qui sono nata/o, qui è nata mia, nonna, mia mamma e via così. Ci è venuto in mente di ricostruire questa genealogia della città recuperando e raccogliendo le foto d’epoca assieme alle foto ed alle dichiarazioni di chi oggi ricorda.
Costruire la genealogia di una città come ci apprestiamo a ricostruire la genealogia delle lotte di questo territorio a due anni dell’installazione del presidio
Una biblioteca è una raccolta di conoscenze, di opere della creatività, dell’intelligenza, della capacità di raccontare che persone hanno prodotto lungo la storia dell’umanità, da quando l’umanità ha imparato a tramandarle con la scrittura. Mio padre aveva una passione per l’archeologia, per l’interpretazione delle lingue del passato, la lingua dei misteriosi ittiti, la scoperta della stele di Rosetta interpretata da Jean-François Champollion, scoperta nel 1799 da Pierre-François Bouchard, capitano nella Campagna d’Egitto di Napoleone Bonaparte. Questa sua passione a cui dedicava il tempo della lettura nel suo tempo libero, mi ha trasmesso il senso della profondità e della diversità. La mia passione è sempre stata la matematica, la sua irragionevole capacità di descrivere l’ordine delle cose, anche se l’impossibilità di accettare l’indifferenza nei confronti di qualsiasi condizione umana ha complicato questa mia passione. Numeri e lettere, simboli che trascrivono le passioni umane, buone e cattive che siano: dalla volontà di capire a quella di dominio.
Una biblioteca è un multiverso, un luogo in cui scoprire cammini tra universi diversi, paralleli e intrecciati, incapsulati e stratificati.
Ogni testo letterario al di là dell’intenzione e della tecnica di chi l’ha creato, è una miniera di significati che si trasformano nell’incontro con generazioni successive di lettrici e lettori, con sempre nuove produzioni.
IN questa inesauribile complessità di opere dell’ingegno umano, la biblioteconomia cerca di mettere un ordine, di costruire una classificazione per organizzare questo universo inesauribile di opere in continua crescita,ognuna delle quali può essere dimenticata, ma sempre ritrovata.
La classificazione è una scienza, ma accanto ai codici, alle parole chiave di questa scienza ogni lettrice o lettore può creare la propria ‘parola chiave’, il proprio tag come si usa dire oggi: una classificazione libera, certo disordinata, all’inizio, dopo un po’ rivela una sua propria struttura, con le sue regolarità, eccezioni e deviazioni
Possiamo esplorare ogni testo al suo interno ed esplorare la ragnatela dei testi. Come scrive Riccardo Ridi ‘Solo nella Biblioteca di Babele concetti come il Controllo bibliografico universale e la Disponibilità universale delle pubblicazioni rivelano completamente, al tempo stesso, la loro formidabile potenza e la loro irrimediabile utopicità.’
Imparare a classificare la conoscenza, questo significa anche frequentare le biblioteche ed imparare ad orientarsi nel labirinto dei suoi testi.
Abbiamo aperto un biblioteca e non è poco.
Abbiamo aperto una biblioteca ed ora dobbiamo attrarre e catturare i lettori come fa il ragno con le sue prede nella sua ragnatela.
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